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【見證分享】-「是這份感恩刻劃出了我的生命」

見證分享--夏慕華


慕華(Chiara)於二十年前共融與釋放在台灣才剛剛萌芽時,剛好就在這塊土地上,今天她與我們分享她的故事。
...

如果我想我是誰,我不能不想到天主給我的一切。小時候我爸爸剛剛認識這個團體(共融與釋放),是我們地區的負責人(博洛尼亞,摩德納,等城市),再加上他是醫生,所以常常不在。我記得小時候,因為爸爸要在醫院加班,我們全家人都在醫院過聖誕節。我有三個兄弟姐妹,我是老大。雖然我爸爸是醫生,但是一開始我們沒有很多錢,所以買東西都精打細算,但對我來說不是一個問題,我們團體的朋友會幫助我們,所以我過得很開心。

我長大以後開始比較深刻地了解到我自己是誰。我開始有了自己的想法,開始質疑信仰的真理。我那時候認為,有些想法太過傳統,太保守,而現代世界不接受這種思想,就是沒有必要跟隨長者,你自己決定自己的生活,重要的是有錢和一份好的工作,做任何你想做的事情,不管會發生什麼後果。

所以我跟父母爭辯,跟他們吵架,我想離家出走。尤其是我很生氣,但其實最讓我生氣的是,當時因為我對亞洲、東方感興趣,想學習中文和中國文化,但是我父母,尤其是我爸爸,不想讓我學習那個科目。(在義大利可以自由地選擇你要學習的領域,不用參加高考)。

我覺得我被關在在籠子裡:不過那時候(大概25年前),中國好像是一個非常遙遠的地方,很多人怕中國,怕東方人,認為東方人不可靠,因為他們拷貝西方的產品,不像現在中國移民很多,那時很少見過東方人。說實在的,我也分不清大陸的中國人,台灣人,香港人,新加坡人和澳門人。連日本也看起來很像中國,沒有學過中國的歷史,什麼都不知道。

那時候,我體驗了天主慈悲的擁抱,因為通過天主教教會的人,尤其是朱撒尼神父,我能實現我的夢想。我爸爸是朱撒尼神父很好的朋友,他總是和別的共融與釋放的負責人見面決定怎麼照顧世界和義大利裏面的每個城市的共融與釋放的團體。所以,我們家有一個傳統:每年12月26日(聖斯特凡诺節)我們家人都和朱撒尼神父吃飯。那年(是1993年)我爸爸叫我跟朱撒尼神父說說我想要學習中文的渴望,想去了解東方文化的事件。我爸爸相信朱撒尼神父,想知道他的看法。

我一跟他說有這個興趣,馬上就說:“好棒啊!”,嚇了我(和我爸爸)一跳!“那麼,如果你有這個興趣的話,我給妳提供去中國和台灣的十天的旅遊費,但是妳媽媽也要去,因為她比妳更能了解清楚那邊的生活條件是否適合妳”。那時候我體驗了真正的“分享”的意思,一個道義上領導的人,我的師傅,了解我的心,我心底最深的渴望。

所以我和我媽媽一起先去台灣看Icio(他是我們團體最早跟他家庭一起來台灣的人,開始在輔大工作,建立台灣的共融與釋放),他帶我去看臺北幾個大學的情況,然後一起去香港找朱撒尼神父的一個老朋友,宗座外方教會(PIME)的神父,也是屬於我們團體的神父,Bernardo Cervellera。他帶我們去看香港和北京的幾所學校。不用說我一切都非常喜歡,所以回去之後想馬上開始學習中文。我媽媽覺得應該去台灣學習比較好,因為比較先進,比較“西方化”。

不過,來台灣學習一年真不容易。在台灣生活,第一次離爸爸媽媽朋友們這麼遠,覺得很想念他們,要吃苦,要習慣一個完全不同的生活方式,盡量用中文講話,寫漢字,用中文想思考。但是天主比我們了解我們能做到什麼程度,讓我們選擇我們想喜歡的生活。我很喜歡教宗方濟各所說的一句話句子:“我們要學會選擇天主最喜歡的事物,不要想別的事情比這個重要或先來/不用去多想有什麼事更重要或更為優先“。天主知道我們怎麼樣,讓我們選擇我們喜歡的,祂知道我是否能面對一件事情。能面對的話,祂終於讓我們希望發生的事情發生。

我在北京最難面對的事情是我爸爸過世的那天。(畢業之後我就去中國北京進修,打算在那兒至少待一年)。我在北京的時候,1999年5月26日發生車禍過世了。他很年輕,不到48歲,而且身體還很強壯。我在中國收到這個消息,覺得非常難過,他對我而言很重要,因此從中國回去的時候很痛苦。

只有現在,過了17年,開始發現他用不同的方式在我身邊:我不斷地見面收到他的影響的人/見到認識他且受到他影響的人,或者雖然沒有見過他, 仍受到他的分享感動的朋友。(他還活著的時候,有些聚會和分享被錄影下來了)。

因此今天我想告訴在你們他過世以後,在他訴說跟朱撒尼神父學到的東西之間我也體驗了一些幾個事物。

第一件事情是“奉獻”:我開始察覺到是什麼意思。我爸爸在最後給大學生的分享裡面說有一天我爸爸(我爸爸是外科醫生)要進行一個非常難的手術,他很擔心,因為其他難得手術有時候有不好的結果,有的人也死了。

朱撒尼神父告訴他:“你要把這個狀況奉獻給天主”。我爸爸回答說:“我開刀之前總是會祈禱”。朱撒尼神父說:“你沒有聽懂,你每次進行手術的時候,那時刻、那個當下,要奉獻給天主,因為結果不是早就被決定的,是掌握在他手中的。”

你每次用盡全力做好一件非常難的事情,盡量做好,然後讓後把結果奉獻給天主手裏,那麼你不用害怕做什麼,什麼都可以去做,因為結果的負擔不完全在你的背上。成功,失敗不重要,因為只要你盡力做好,所以天主就會讓這件事情有好的結果。那時候,我爸爸進行的手術有好結果,但是這個不重要。

重要的是他做了手術,因為朱撒尼神父陪伴了他,就如我上述說的話。

這個道理我也開始體認過了,上課的時候,工作的時候,在家裡的時候。我常常覺得我自己什麼都不能做到,我盡量想做很完美的事情,但是結果常常不太完美的。

不過,奉獻我所做的事情,跟團體的人一起體驗,我可以一天比一天好好面對事實、做事情,因為結果不是最重要的。

比如說,我在這兒的時候被要求用中文介紹我的研究。對我來說不容易,覺得很緊張。但那天我把我所要說的內容盡量準備好,然後一切奉獻給天主。那天孔神父,柯神父和新盟修士也來聽我的研究,鼓勵我,所以我不擔心,雖然演講不完美,但是可以很放心地注意到有哪些缺點和錯誤,輕鬆地面對那個情況。

還有一點我跟我爸爸學會了:感恩。天主通過我們團體的人給我一個特別的友誼。我是一個小氣的人,常常只想自己的利益,但是我還是被愛著,讓我能夠體驗到這份友誼,接受我。不如說,我去花連台東的時候,三天兩夜的旅行的時候,有很多年輕人。我覺得我沒有跟他們有什麼關係,我年紀比他們大得多,而且還有一個兩歲的孩子跟我來。但雖然如此,他們還是接受我,跟我一起體驗旅行,有可能還覺得高興。這是一件不同的事情,年輕人不可能接受像這樣的人。但是天主的友誼接受大家,各種各樣的人,只要接受他的邀請。所以這次旅行,雖然很累,但是我還是覺得很高興。

最後想說,我可以體會到我爸爸說的一句話:“是這份感恩刻劃出了我的生命”,然後他也說了“我不怕奉獻所有的一切”。而我沒有勇氣這樣說,我爸爸很勇敢,我還沒有他那麼勇敢,但是可以說:“有朋友在我身邊可以學會奉獻我一切的生活”。


Testimonianza-Chiara Piccinini

Quando sono cresciuta ho cominciato a rendermi conto più chiaramente di me stessa. Ho cominciato ad avere le mie idee e a mettere in discussione le verità della fede. Pensavo che alcune idee fossero troppo tradizionali, il mondo moderno dice che non c’è bisogno di seguire dei maestri, tu ti fai da solo, l’importante sono i soldi e un buon lavoro, ma soprattutto fare quello che ti piace, senza curarti delle conseguenze.

Quindi ho messo in discussione i miei genitori, litigavo, volevo andarmene, ma soprattutto ero arrabbiata perché per l’università avrei voluto studiare cinese e la cultura cinese e i miei, soprattutto mio padre non volevano.

Mi sentivo veramente in gabbia: a quel tempo (parlo di venticinque anni fa), la Cina sembrava un mondo inarrivabile, molti avevano paura degli orientali, ancora non c’era immigrazione, quindi se ne vedevano pochi in giro. A dir la verità non sapevo nemmeno fare la distinzione tra Cina (Da lu), Taiwan, Hong Kong, Macao, Singapore. Ma nemmeno il Giappone mi pareva tanto diverso dalla Cina, per quel che ne sapevo.

A questo punto della mia vita ho potuto sperimentare la vicinanza di Dio e la Sua misericordia sperimentabile tramite le persone che fanno parte della Chiesa: poiché mio papà era molto amico di don Giussani (朱撒尼神父) e si vedevano sempre per decidere come seguire le comunità delle diverse città d’Italia e nel mondo, tradizionalmente la nostra famiglia si vedeva con lui a pranzo il 26 dicembre (Santo Stefano). Quell’anno (era il 1993), mio padre mi disse di dire a Giussani che volevo studiare cinese e che desideravo andare a scoprire l’Oriente. Mio padre si fidava di Giussani e voleva sapere cosa ne pensava.

Io a pranzo gliene parlai e con grande stupore (anche di mio padre) disse: “bellissimo!”

“Ti pago un viaggio per andare là, così ti rendi conto com’è. Però deve venire anche tua madre, che capisce bene e meglio di te se ci sono le condizioni per vivere là”. Ho fatto veramente esperienza di cosa vuol dire “condivisione”, sentire che una persona che ti guida, un tuo maestro ti “legge” nel cuore e conosce profondamente i tuoi desideri.

E’ così che io e mia madre siamo andati a trovare prima Icio a Taiwan, poi un prete del PIME amico di Giussani, Padre Cervellera, a Hong Kong e poi Pechino. Inutile dire che mi è piaciuto tutto molto e che sono tornata con la voglia di cominciare subito a studiare cinese. Mia madre riteneva che fosse meglio per me andare a Taiwan, perché era più avanzata e più occidentalizzata.

Ma non sarebbe stato facile studiare qui un anno, comunque. Essere a Taiwan, per la prima volta lontano dalla famiglia e dagli amici, inizialmente è stato difficile, faticoso, mi mancavano tutti, dovevo abituarmi ad un modo di vita diverso dal mio, fare la fatica di leggere, scrivere, pensare in un’altra lingua. Ma Dio ci conosce meglio di noi stessi, mi ha colpito la frase di Papa Francesco: “occorre imparare a scegliere ciò che a Dio piace di più, senza cedere alla tentazione di pensare che ci sia qualcos’altro che è più importante e prioritario”. Dio sa ciò per cui siamo fatti, lascia che noi scegliamo ciò che ci piace, ma alla fine permette che avvenga ciò che chiediamo a Lui, solo se noi siamo in grado di affrontarlo.

La cosa più faticosa del mio stare in Cina è stata la morte di mio padre. Mio padre è per me una persona importantissima, un punto di riferimento. E’ morto il 26 maggio 1999 in un incidente d’auto, quando ero a Pechino. Dover ricevere la notizia della sua morte, giovanissimo (aveva 47 anni), nel pieno delle sue energie, dover tornare in Italia, è stato veramente duro.

Solo ora, dopo 17 anni, capisco che lui è sempre con me, in modo diverso: incontro continuamente persone che l’hanno conosciuto o che si sentono ora provocati dalla sua testimonianza (ha lasciato dei video delle sue lezioni e delle sue testimonianze).

Per questo io vorrei oggi dire a voi che cosa ho sperimentato io dopo che è morto, tra le cose che lui dice di aver imparato da Giussani.

La prima cosa è l’offerta: comincio a intuire cosa vuol dire. Lui racconta in uno dei suoi video (l’ultima testimonianza agli universitari prima di morire) ,che un giorno mio padre doveva fare un’operazione molto difficile (mio padre era medico chirurgo) ed era preoccupato, perché altre operazioni erano andate male e alcune persone erano morte.

Giussani gli dice: devi offrire. E mio padre dice: io prego sempre prima delle operazioni. E Giussani dice: “non hai capito, devi offrire a Dio quello che fai MENTRE lo fai, sapendo che l’esito è nelle sue mani.

Se mentre fai una cosa difficile e impegnativa ci metti tutto te stesso al massimo delle tue potenzialità e poi però offri nelle mani di Dio il risultato, sarai tranquillo, perché se va bene o se va male, sai che c’è Uno più grande di te che userà di questo risultato per il bene e tu sarai liberato e potrai fare cose difficilissime, perché sarai libero dall’esito. Poi a mio padre l’operazione andò bene, ma questo non è la cosa più importante.

La cosa importante è che lui riuscì a fare quell’operazione, perché Giussani gli fece compagnia e lo accompagnò con le parole che vi ho detto.

Questo comincio a sperimentarlo anch’io, alle mie lezioni, nel mio lavoro, a casa. Tante volte mi sento inadeguata, faccio le cose al mio meglio, ma poi mi accorgo che il risultato non è perfetto.

Però offrendo quello che faccio, e vivendolo con i miei amici del Movimento posso farlo, posso stare di fronte a quello che faccio e farlo sempre meglio, perché sono libera dall’esito.

Per esempio quando ero qui mi hanno chiesto di fare una conferenza sulle mie ricerche in cinese. Per me è stata una cosa difficile, mi ha preoccupata tanto. Ma poi quel giorno l’ho offerto a Dio e poi Donato, Paolo e Simone sono venuti ad ascoltarmi e mi sono sentita incoraggiata e contenta, anche se la conferenza non è stata perfetta. Ho potuto fare attenzione a dove c’erano mancanze e difetti e affrontarli con serenità.

L’altra cosa che sperimento di ciò che mi ha lasciato mio padre è la gratitudine. Dio mi fa vivere con le persone cattoliche del Movimento e anche non del Movimento, un’amicizia e un’accoglienza incredibile. Io sono una persona meschina, piccola, ma nei miei difetti posso comunque fare esperienza di persone che mi vogliono bene così come sono. Per esempio, quando siamo andati a Hualian e Taizhong con il gruppo dei giovani. Io sono molto più vecchia di loro, con una bambina piccola, eppure mi hanno sopportato e accolto, vivendo con me l’esperienza del viaggio, senza abbandonarmi e forse anche divertendosi. E’ una cosa impensabile per i giovani d’oggi (almeno in Italia, forse a Taiwan è diverso), realizzabile solo perché la compagnia di Dio accoglie tutti, basta starci. Nonostante la fatica è stato un viaggio bellissimo.

Per cui, posso sperimentare la frase che dice mio padre alla fine della sua testimonianza: “E’ una gratitudine che caratterizza la mia vita”, poi lui dice “e non ho paura di offrirla tutta”. Io non ho il coraggio che aveva mio padre, ma posso dire: “spero di imparare con l’aiuto dei miei amici ad offrirla tutta”.